14 ottobre 2013

La famiglia Manzoni-Natalia Ginzburg

La famiglia Manzoni-Natalia Ginzburg
Cover:
La famiglia Manzoni    

Trama:

 «Ho tentato di rimettere insieme la storia della famiglia Manzoni; volevo ricostruirla, ricomporla, allinearla ordinatamente nel tempo. Avevo delle lettere e dei libri. Non volevo esprimere commenti, ma limitarmi a una nuda e semplice successione di fatti. Volevo che i fatti parlassero da sé. Volevo che le lettere, accorate o fredde, cerimoniose o schiette, palesemente menzognere o indubitabilmente sincere, parlassero da sé [...].
Il protagonista di questa lunga storia famigliare, non volevo fosse Alessandro Manzoni. Una storia famigliare non ha un protagonista; ognuno dei suoi membri è di volta in volta illuminato e risospinto nell'ombra. Non volevo che egli avesse più spazio degli altri; volevo che fosse visto di profilo e di scorcio, e mescolato in mezzo agli altri, confuso nel polverio della vita giornaliera. E tuttavia egli domina la scena; è il capo-famiglia; e gli altri certo non hanno la sua grandezza. E d'altronde egli appare piú degli altri strano, tortuoso, complesso...» 

Recensione:

Ho trovato questo libro cupo. Ma molto. Più cupo di un cielo nero durante un nubifragio.

Sarà che la mia è un'interpretazione da profana (non ho mai amato le biografie e mi sono imbattuta in questo testo in seguito a circostanze alquanto spiacevoli e complicate che non vi spiegherò) ma è stata ufficialmente una delle letture più deprimenti dell'anno.

Scritto bene (la Ginzburg riesce a unire lettere e fatti in modo quasi impercettibile facendo sì che il lettore riesca a cogliere anche i più piccoli dettagli della vita e dei sentimenti dei protagonisti) e in maniera interessante, attira inevitabilmente l'attenzione. Una volta iniziato è impossibile posarlo. Peccato che non sia per l'interesse suscitato dalla trama.

Questo libro è in pratica una sequela di morti, parti, malattie, disgrazie, litigi e tragedie varie avvenute all'interno della famiglia Manzoni e descritte minuziosamente.
Dalla testardaggine di Giulia Beccaria alle menzogne di Filippo,questo libro è come un'arcobaleno di sfumature relative alla vita del celebre scrittore, che,come affermato dalla scrittrice, svolge un ruolo immobile di sottofondo, invisibile ma sempre presente, scrutato dal lettore ignaro e di varie interpretazioni.
 
Non lo consiglio a chi ha avuto una brutta giornata, a chi odia i "Promessi Sposi" e agli aspiranti suicidi (dopo averlo letto non sarebbero più tali, o meglio, non sarebbero più e basta.)
 
Voto:
* Un asterisco per pietà
 

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